La storica azienda Orsolini compie 140 anni di attività [L’INTERVISTA]

Qual è il modo per superare la crisi economica, determinata anche dalla fase post Covid-19? Ne abbiamo parlato con Rino Orsolini, uno dei proprietari della storica azienda Orsolini, presente con una sede anche in Ciociaria, che quest’anno compie 140 anni di attività. Rino Orsolini ci ha illustrato come fronteggiare i periodi di crisi, dando un consiglio ai giovani che intendono cimentarsi nell’avvio di una piccola attività. “L’importante è non demordere mai“. E loro come marchio storico, con impronta familiare, lo sanno bene.

Rino e Amedeo Orsolini

Storico marchio, siete arrivati finalmente al traguardo dei 140 anni, che celebrerete il 5 ottobre. Cifra tonda, ma anche molto importante. Com’è iniziata questa avventura imprenditoriale?

L’azienda è stata fondata da mio nonno Pacifico e noi siamo la quarta generazione, ormai i miei figli e i miei nipoti sono alla quinta, praticamente 140 anni e non sentirli. Questa avventura comincia nel 1880 da un’intuizione di Pacifico Orsolini, che ha cominciato a mettere su la prima bottega di materiale da costruzione, ferramenta, ferro, legname, diciamo le prime cose che servivano per costruire le case a fine ‘800. Dopo Pacifico mio nonno Amedeo, poi mio padre Giotto, ora siamo in due, io e mio fratello, ormai in maniera preponderante sono entrati i miei figli e quelli di mio fratello Amedeo, per questo stiamo facendo il passaggio generazionale. Questa conduzione familiare per anni rappresenta la nostra forza; è la cosa più importante per un’azienda, perché solitamente tra la prima e la seconda generazione il 97% delle aziende italiane cede il passo. Quindi avendo passato 4/5 generazioni posso ribadire l’importanza storica dell’azienda Orsolini, che vuole continuare a crescere, a investire. Anche durante il periodo che stiamo vivendo, a causa del Covid-19 abbiamo deciso di aprire altri due punti vendita, tra cui l’ultimo a Roma, in zona Eur, con 2.000 mq di sala mostra.

La storica sede Orsolini di Vignanello

Con 140 anni di storia alle spalle, in un momento difficile e di regressione, come quello che stiamo vivendo, c’è ancora qualcuno che ci prova e che ci spera. Cosa consiglia ai giovani d’oggi che vogliono creare qualcosa a livello imprenditoriale?

Ai giovani dico di proiettarsi fuori dal coro. Innanzitutto 9 parole sono fondamentali: intelligenza, velocità di pensiero, ambizione, abnegazione, umanità, scaltrezza, leadership, visione e per ultima, ma è la più importante, passione, perché senza di essa non si va da nessuna parte. Anche la velocità di pensiero è molto importante: oggi non c’è più tempo, perché ormai questa nuova società ci ha portato a pensare e ad agire quasi contemporaneamente, come stiamo facendo noi come azienda anche nel periodo della crisi post Covid-19. Questa crisi ha portato il cambiamento di molte dinamiche. Per esempio, nel nostro campo, io prevedevo, da qui ai prossimi 5 anni, una crescita della GDO (Grande distribuzione organizzata) e dell’e-commerce. E purtroppo non è stato così.

La famiglia Orsolini

Secondo lei il superbonus che è stato varato dal Governo può essere un’opportunità o meno per un’azienda?

Io penso che può essere un’opportunità perché fornisce un aiuto alle persone che vogliono ristrutturare casa, anche se c’è ancora troppa burocrazia da superare. In questo momento abbiamo bisogno di cose semplici. Più che altro ha fatto smuovere il mercato dell’edilizia, che manca oramai da troppi anni, e che qualche anno fa trascinava da solo il 35% del Pil del Paese, e quindi molti hanno la voglia e il sostegno economico per sistemare casa.

Ecco, al di là dei bonus, come dovrebbero reagire le aziende in questo momento storico di crisi? Quale sarebbe la filosofia giusta per andare avanti?

Io prendo in considerazione il proverbio: “Ogni mattina non importa se sei leone o gazzella, l’importante è che inizi a correre nella savana”. Per prima cosa, un imprenditore non vede mai il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, ma vede sempre la damigiana piena, poi tutto quello che facciamo è anche grazie ai nostri operai, a tutto il nostro grande team. Quindi è solo con il loro aiuto, standogli vicino anche con una pacca sulle spalle, con dei complimenti quando fanno le cose per bene e aumentando anche lo stipendio, perché no! Il cuore pulsante della nostra azienda sono i dipendenti.

Lunedì 5 ottobre brinderemo e festeggeremo tutti insieme questo nostro grande traguardo di 140 anni d’attività aziendale. Per l’occasione saremo collegati anche con il testimonial della nuova campagna pubblicitaria, il comico Maurizio Battista. Quando c’è crisi, anche in questo periodo a causa del Covid-19, in genere, la prima cosa che si fa è tagliare i costi sulla pubblicità, invece noi abbiamo deciso di cavalcare l’onda, e quindi di investire in pubblicità.

Il magazzino Orsolini di Vignanello

Una cosa positiva della vostra azienda è che è molto attenta e ancorata al territorio, anzi ai territori dove siete, a partire dall’assunzione dei dipendenti in loco, per arrivare poi alla vicinanza delle iniziative che quel determinato territorio propone, quindi anche alle sponsorizzazioni degli eventi. Voi contribuite con un aiuto vero e proprio in quei territori dove siete presenti.

Noi cerchiamo di prendere le persone direttamente sul posto, per esempio il 90-95% del personale che abbiamo a Frosinone proviene da Frosinone o dall’hinterland. Questo ci serve per esprimerci, integrarci ed interagire al meglio col territorio. Per ultima cosa, voglio ripetere una citazione di Charles Darwin: “Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento”. Tutto si basa sul modo di adattarsi e purtroppo non c’è molto tempo per farlo. Il nostro adeguamento al futuro in un mondo che sta cambiando molto velocemente sta nel fatto di comprendere maggiormente il mercato, andargli immediatamente incontro, con la capacità di proiettarsi sempre fuori dal coro. Noi, come azienda, ogni giorno cerchiamo di capire il mercato di oggi e come muoverci all’interno di esso.

Lo Show Room di Roma Ciampino

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